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Il progetto COMUNICAZIONE

"Ho deciso di darmi da fare come coordinatrice e referente del gruppo progetto "COMUNICAZIONE" "per dare voce a chi non ce l’ha", ho sempre creduto e credo fortemente in questo progetto. Per tutti i ragazzi "silenziosi" avere un loro spazio di comunicazione attiva settimanale è assolutamente essenziale per vivere, riconosco le difficoltà che purtroppo incontriamo ogni giorno, ma la mia è una sfida che però mi rende ORGOGLIOSA e mi regala tante emozioni."
Susanna Squizzato
Referente Progetto Autonomia

"Un vero esempio di amicizia"

Il progetto comunicazione e autonomia nasce dal forte desiderio delle famiglie di avere uno spazio di comunicazione attiva per i loro ragazzi non verbali. 

Le dottoresse Berton, Molon e Lunardon hanno quindi previsto un percorso che accompagna ciascun partecipante dall’incontro individuale alla dimensione di gruppo, composto da una decina di ragazzi, dove il valore della comunicazione si amplifica col supporto reciproco e la condivisione dell’impegno faticoso di esplicitare i propri vissuti e di attivarsi efficacemente.

È sorprendente vedere come ogni ragazzo riesca a far emergere risorse personali e dinamiche relazionali e comunicative impensabili.

Testimonianze

"Il "Progetto Comunicazione" a cui Luca ha avuto la possibilità di partecipare, grazie al contributo dell'Associazione, è andato al di là di quanto io potessi aspettarmi. Premetto che essendo "di parte", nel senso che Luca utilizza la C:F:( parolaccia da non nominare!!!) dall' età della terza/ quarta elementare- oggi Luca ha 30 anni,cercherò di essere obiettiva. La composizione del gruppo, per nulla omogeneo , e mi riferisco alla patologia più o meno importante, ha permesso a Luca ed ai suoi compagni di poter mettere in risalto quelle capacità di attenzione, di attesa, di accoglienza verso l'amico/a in difficoltà che in altri contesti è difficile far emergere. Mi spiego: in un contesto dove non ho la possibilità di esprimermi perchè non ho lo strumento (che spesso è il professionista/operatore), l'ansia che l'altro mio compagna ha acuisce la mia e si crea un vortice per cui rende difficoltosa la convivenza. Mi permetto di dire questo perchè ho avuto la gioia di ospitare, una volta, a pranzo i ragazzi, su richiesta di Luca.Nel gruppo ci sono personalità"esuberanti", per cui qualcuno avrebbe potuto esplicitare la sua gioia con entusiasmo"rumoroso" ma sapendo che nel gruppo c'è l'amica/o che il parlare forte crea difficoltà, ha contenuto la sua vivacità cercando di controllare il tono di voce. L'attenzione che si sposta da "me all'altro" è segno di grande sensibilità e capacità di autocontrollo. E' fondamentale che i nostri ragazzi vengano conosciuti nel territorio, e questo è uno degli obiettivi che il progetto si propone Una volta terminato il periodo scolastico , per i nostri figli si apre la strada della Cooperativa o dei CEOD, che sono INDISPENSABILI.....ma non per tutti!!! Creare sensibilità nel territorio e dimostrare con gli strumenti/professionisti, che "qualcosa" si può fare magari ritardiamo la somministrazione di farmaci. Una volta ad un ragazzo autistico è stato consigliato un farmaco. Allo specialista il ragazzo chiede/scrive:" Mi dai questo farmaco per farmi star bene o perchè stia buono?"..... GRAZIE di tutto!!!"
Annamaria
Mamma di Luca
" “Parlare, parlarsi, qualsiasi modalità essa sia, è per tutti il primo obiettivo per stare bene. Ecco queste sono cose fondamentali e scontate nella vita, ma non lo sono per tutti, e il nostro IMPORTANTE progetto da voce a tutti i suoi componenti, ognuno con una propria modalità . Le dottoresse con Michael sono state fantastiche e hanno saputo supportarlo nelle scelte, spronarlo nel raggiungimento degli obbiettivi e rassicurarlo nei momenti più difficili del suo quotidiano, sdrammatizzando i giorni più grigi e ridendo con lui nei giorni più colorati. Che dire poi dei ragazzi, che fra di loro sono proprio BELLI ! Hanno trovato ognuno la propria modalità per interagire l’uno con l’altro, rispettando i tempi e il modo di essere di ognuno, hanno saputo cogliere lo stato d’animo negativo o positivo trovando delle strategie per aiutarsi, ma la cosa più grande è stata che tutti aspettavano con entusiasmo il lunedì o il giovedì mattina per COMUNICARE FRA DI LORO. Ecco l’aspetto fondamentale di questo progetto… che da VOCE ai loro pensieri."
Susanna
Mamma di Michael

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